“Parlarne tra amici” di Sally Rooney. Recensione

Oggi 13 dicembre, in alcune parti d’Italia è Santa Lucia, una giovane santa martire che porta doni ai bambini in sella a un asino. Ora vi chiederete: cosa hanno in comune una santa e la recensione che vi presento oggi. Ebbene, l’elemento è la giovane età sia della santa che dell’autrice di questo romanzo (28 anni appena) che è nella top ten dei libri preferiti del 2019. Anche le protagoniste del libro sono ragazze giovanissime (quasi mie coetanee) che vivono e studiano a Dublino (quanto le invidio). “Parlarne tra amici” (edito da Einaudi sia nella collana Supercoralli a 20€ sia in quella ET scrittori a 12€) segna l’esordio romanzesco della Rooney che ha scritto anche dei racconti brevi, poesie e saggi. “Parlarne tra amici” è un titolo molto divisivo e non ci sono grigi: o lo si ama o lo si odia. Molti l’hanno trovato pretenzioso e sopravvalutato: io sono del team opposto. A favore ha giocato il fatto che mi sento molto vicina alle protagoniste, sia per età che emozioni vissute. D’altronde è un romanzo scritto da una giovane ragazza su giovani ragazze: è più che normale che i lettori over 30 od over 40 non riescano ad immedesimarsi nei personaggi. Ma la scrittura – in prima persona – della Rooney è avvincente e in meno di 7 giorni ho finito questo capolavoro. Sì, capolavoro, perché scrivere a poco più di vent’anni un romanzo del genere non è per tutti. Sarà l’ambientazione irlandese e universitaria che mi ha fatto immergere nel libro, ma l’ho adorato.

Da queste premesse può sembrare l’ennesimo libro tratto da una fan fiction (brutta) di wattpad, ma non lo è. Qui si parla di prime relazioni che lasciano un segno nella vita delle persone e condizionano gli incontri futuri. Emerge con prepotenza come sia un romanzo di formazione e identità che per alcuni è una cosa già formata, per altri è ancora in corso d’opera. E questo spinge in particolare Frances a mettersi sempre in discussione: forse è questo l’aspetto che più mi ha fatto immedesimare in lei e mi ha fatto entrare il libro nel cuore. La Rooney ha creato dei personaggi realistici: non sono i belli e impossibili. Sì, esteriormente sono belli, ma questo non significa che non abbiano difetti o che non stiano vivendo dei momenti difficili. Ed è questo il bello di un libro: mostrare le difficoltà della vita dei giovani adulti nella nostra epoca, fatta di Facebook, Instagram, WhatsApp e Netflix. Ma le comunicazioni più importanti avvengono con un mezzo che sta a metà tra la vecchia e la nuova generazione di mass media: l’e-mail. Usando le parole della Rooney in un’intervista a *Il Libraio* : “Frances ha una personalità molto riservata: me la immagino più come una ragazza che controlla il feed di Twitter, ma che non twitterebbe mai”.

Quindi tra scambi di e-mail, serate di poesie declamate e vacanze in Francia, si dipana la storia di Frances, Bonnie, Nick e Melissa: le vite di questi personaggi si incroceranno in modo molto intersecato, ma che non scaturisce in un triangolo (in questo caso quadrato) scemo. E questo è un altro pregio della scrittura di Sally Rooney: non sminuire la complessità delle relazioni e degli intrighi che ne possono nascere. Il rischio che diventasse il nuovo “Love” era alto, ma la Rooney è stata abilissima nell’evitarlo.

In conclusione, ottimo romanzo che io consiglieri di regalare in accoppiata al secondo romanzo dell’autrice “Persone normali”: anche se non l’ho ancora letto, so già che saprà darmi emozioni forti come “Parlarne tra amici”.

Sperando che questa (sconclusionata) recensione vi sia piaciuta, vi aspetto alla prossima.

Read, love, be a better reader 🌻

BecomingaReader

Estratto “Parlarne tra amici”

Pubblicato da BecomingaReader

Adoro leggere da sempre, da quando gli unici libri che avevo erano quelli del Battello a Vapore fino ad ora, tra fiction, saggi, graphic novel.

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